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Relazione sulle attività di solidarietà sociale
realizzate da PROPATRIA -Associazione Culturale Rumeno Italiana

Negli ultimi 20 anni il massiccio fenomeno migratorio romeno ha portato ad un aumento del numero di bambini e giovani che vivono e studiano in paesi in cui i genitori hanno deciso di spostarsi per un periodo più o meno lungo di tempo. Dobbiamo considerare che dopo questo movimento di migrazione si può parlare già di giovani che sono nati al di fuori della Romania che formano la seconda generazione in “esilio,creando una forma “ibrida” del popolo romeno, che ha assorbito la cultura dei paesi della loro adozione.

Si è però, creata una paradossale situazione intergenerazionale; i genitori che faticano a superare le barriere linguistiche e culturali per favorire l’integrazione, restando ancorati saldamente nella cultura di origine, e i loro figli che hanno assorbito come una spugna, la nuova cultura, però rischiano la perdita della loro identità culturale, le loro radici, la maggior parte delle volte mimetizzatosi tra i loro coetanei, nascondendone proprio le loro origini.
La lunga teoria di stereotipi negativi che si accumula in capo “ai rumeni”, ne fa un’entità astratta ed indifferenziata, senza distinzioni, diversità, anima. Questa “percezione” anonima e negativa mostra però evidenti contraddizioni rispetto ad una realtà sociale diffusa che rileva l’elettiva presenza rumena in settori ed in ambienti delicati e riservati (come le case private, o locali ed uffici pubblici), o in attività di cura agli anziani ed i bambini, affidati a loro in modo permanente e autonomo, che stride con la preoccupazione ed il sospetto di pericolosità e paure sociali.

L’Associazione Propatria ha colto questi aspetti e, per contrastarli, si è impegnata a promuovere la cultura romena in Italia, sottolineando attraverso tutte le attività realizzate, il suo contributo nel rafforzamento delle relazioni tra il popolo rumeno e il paese che ci ospita, cercando di portare alla luce gli esempi positivi e l’eccellenza dei giovani. L’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di aprire attraverso l’arte, i confini della diversità culturale, per costruire ponti di comunicazione interculturale, con lo scopo di veicolare la cultura romena e di favorirne la conoscenza, gli aspetti culturali e artistici, anche al fine di favorirne una sempre maggiore conoscenza che favorisca anche l’integrazione socio-culturale dei romeni residenti in Italia, al fine di prevenire situazioni di esclusione o emarginazione sociale. E’ uno dei fondamenti e dei principi ispiratori che hanno portato alla nascita di questa Associazione, ossia che un arricchimento culturale reciproco di tutte le persone residenti della medesima collettività, apportino un accrescimento anche morale e spirituale che favorisca il miglioramento della qualità della vita di tutte le persone della comunità medesima.

Un’attività decennale, basata esclusivamente sull’apporto personale, spontaneo e gratuito degli organizzatori (in conformità alle disposizioni normative che regolano il funzionamento delle ODV) e di coloro che, nel tempo, hanno partecipato, e in questo secondo caso facciamo riferimento a tutti gli artisti che hanno abbracciato i nostri progetti.
Tutti gli eventi realizzati (più di 200 in questi anni) sono stati, inoltre, interamente gratuiti, ossia rivolti proprio alla gente che non può permettersi o non ha accesso alla cultura, per motivi di disagio o svantaggio personale, sociale, familiare e economico, favorendo l’integrazione delle minoranze nel contesto sociale italiano e dando soprattutto spazio e sostegno ai giovani, facilitando la reciproca conoscenza delle culture di appartenenza. Tutti gli eventi descritti hanno, quindi, sia l’effetto di apportare un arricchimento culturale per tutta la collettività, lo scopo di “creare” legami di solidarietà tra la comunità romena residente in Italia e gli italiani ma anche l’obiettivo di promuovere la cultura e favorirne l’accesso a persone che non avrebbero altrimenti possibilità di accedervi e questo è senza dubbio un fine di solidarietà sociale che l’Associazione porta avanti da anni.

L’aspetto dell’intrattenimento culturale, sicuramente presente, è soltanto un risultato naturale, indiretto e secondario, ma non costituisce lo scopo delle nostre attività associative anche perché, come detto, tali iniziative non costituiscono fonte di guadagno per l’Associazione. La soddisfazione è invece derivata dall’essere riusciti a promuovere la nostra cultura, ad un livello piuttosto alto, di aprire una finestra per i giovani talentuosi, di riuscire a coinvolgere importanti istituzioni di cultura e dare risalto mediatico ai nostri progetti, favorendo la promozione di un’immagine reale della nostra comunità. Fanno fede i riconoscimenti istituzionali ricevuti attraverso i patrocini morali ricevuti dalle più alte istituzioni dello Stato italiano: Senato della Repubblica, Camera di Deputati, Regione Lazio, Comune di Roma, ecc.
Come si evince, l’attività dell’Associazione Propatria si svolge prevalentemente nell’ambito socio-culturale ma la sua attività ha anche altre valenze e altri ambiti operativi.
Dall’ottobre 2015, l’Associazione culturale rumeno-italiana Propatria, è diventata partner nel progetto ”Ragazzi in Gamba”, un progetto nato all’interno dell’Università Cattolica di Sacro Cuore, da una collaborazione tra l’associazione AUCI (Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma) con la Filiale di Roma del Centro protesi INAIL di Vigorso di Budrio, sotto il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia.
Il progetto “’Ragazzi in gamba” (“Tineri pe picioare” in lingua romena) è indirizzato a giovani di nazionalità romena con esiti di amputazione di uno o più arti e che vivono in condizione di estrema marginalità da un punto di vista socio-economico. Il progetto è coordinato dal dott. Massimo Liberatori, e ha assistito a tutt’oggi 113 romeni amputati, fornendo loro 126 protesi (13 pazienti presentavano una doppia amputazione).

La vita di chi ha subito l’amputazione di un arto in età giovanile ha troppo spesso l’esito di un’esclusione sociale. Il progetto “Ragazzi in gamba” punta a contrastare questo fenomeno. E’ una realtà che, oggi, chi ha una disabilità motoria per la mancanza di uno o più arti, è spesso lasciato a un destino di marginalità, esclusione e povertà. Purtroppo le persone con disabilità fisica vivono in situazioni di estrema difficoltà specialmente coloro sono già in situazioni marginali o abitano in zone contesti in cui l’assistenza è ancora più complessa.

Il contributo di Propatria è di realizzare un ponte comunicativo Romania-Italia e la promozione del progetto attraverso campagne di sensibilizzazione verso tale problematica.
Il primo obiettivo è quello di migliorare le condizioni delle persone amputate attraverso la riacquisizione soggettiva dell’integrità fisica attraverso la protesi.
Le protesi fornite dal progetto sono state e sono tutt’oggi realizzate presso la filiale di Roma del centro protesi INAIL con il quale è siglata un’intesa.
Per il suo impegno, il Dott. Massimo Liberatori ha ricevuto nel mese di novembre 2014, un’alta onorificenza accordata dal Presidente della Romania, l’Ordino Nazionale di Alta Fedeltà (Ordinul Naţional, Serviciul Credincios” în grad de Ofițer) per il suo contributo allo sviluppo dei rapporti di collaborazione e amicizia tra l’Italia e la Romania, per l’aiuto concesso ai sofferenti, specialmente bambini afflitti da gravi malattie.

Altri progetti con valenza sociale:
– Il progetto “Lingua, Cultura e Civiltà Romena” finalizzato alla donazione da parte romena di 1.000 volumi di letteratura classica e contemporanea. Parte dei libri sono stati donati a tre Istituti Scolastici
nel Lazio per realizzare mini biblioteche e alcuni libri sono stati regalati ai bambini romeni che studiano in Italia.
– Donazione di 30 pacchi con viveri per i poveri. Azione realizzata nell’ambito del progetto “Ragazzi in Gamba” (Dicembre 2016, Focsani-Gura Calitei- Rm Sarat-Bucuresti- Buftea)
– Nel dicembre 2013 l’Associazione ha anche collaborato con l’Associazione Sharing Love (Romania) e la Missione cattolica di Maikona Kenya, per la realizzazione di un progetto umanitario dedicato ai bambini poveri del deserto Chalbi Maikona Kenya. Con questo progetto di solidarietà, ”Condividere l’Amore”, iniziato nel 2010 si è riusciti a costruire tre pozzi d’acqua nel deserto Chalbi. Con i fondi raccolti durante un’iniziativa culturale per promuovere e sensibilizzare alla solidarietà, organizzata a Roma, all’Auditorium del Seraphicum, sono state poste le basi per costruire una scuola materna per i bambini svantaggiati del deserto Chalbi.
Questo, secondo noi, è un esempio di lavoro per una vera integrazione della comunità cui apparteniamo e che ha veramente bisogno di dialogo per farsi conoscere e condividere reciprocamente i valori, tante volte comuni.

Riportiamo di seguito alcuni validi esempi di giovani che abbiamo premiato, nell’ambito della nostra attività, per il loro impegno e la loro eccellenza, reali esempi di integrazione:
DANA BRANZEI- Ricercatrice Biologia Molecolare Istituto IFOM di Milano, dirige il laboratorio dedicato allo studio dei meccanismi di riparazione del DNA. All’Istituto di Oncologia Molecolare, Dana approda nel 2005 ma proviene addirittura dal Giappone, dove aveva svolto attività di ricerca per 12 anni alla Tohoku University di Sendai e al Riken Institute di Wako, uno dei centri più prestigiosi a livello internazionale per le ricerche sul cancro.
EMANUEL CHIRILA – ha partecipato al TEDxYouth durante l’ultimo anno di scuola superiore ed è arrivato in finale grazie al suo progetto «Blue Helmet», un casco per moto in grado di contattare autonomamente i soccorsi, in caso di incidente, fornendo tutti i dati necessari per la localizzazione, così da permettere un intervento più rapido possibile da parte dei soccorritori.
E la lista potrebbe continuare, in quanto in questi dieci anni, sono stati premiati oltre 150 giovani che si sono distinti nelle loro iniziative rilevanti e di utilità sociale.
Consideriamo che la promozione di questi esempi di reale successo di integrazione sono il veicolo migliore di comunicare e di promozione di un immagine che contrasta con quella “superficiale“ che ha la comunità romena e che il nostro contributo è un dovere verso di essa e soprattutto verso la società in cui viviamo e apparteniamo.

Presidente
Mioara Moraru

Roma, 01/08/2019